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Rianimare l’inanimato

29 settembre 31 ottObre 2018

Galleria barattolo, piazza s. francesco 10 imperia

 

Per un mese, la Galleria Barattolo vi accompagnerà nelle visionarie menti di due grandi artisti emergenti, il fine acquerellista Angelo Maisto ed il ricercatore visivo Massimo Sirelli. Un viaggio attraverso la creazione della vita tramite la trasformazione dell’oggetto, finanche dello scarto.

La trasformazione è vita, la trasformazione dà la vita, una vita per le creazioni di Maisto, quasi organica, che vive omogeneamente all’interno delle sue opere, ed una vita, per Sirelli, che guarda al futuro, distopico nel suo essere esteticamente attuale.

Oggetti di uso comunescarti del consumismo, oggetti destinati a divenire scarto nel nostro mondo, e da lì ripresi, aggiungendo un tassello potentissimo alla parabola della vita della “cosa”… Dalla creazione dell’uomo per servirlo, alla mutazione in scarto nel momento in cui non più di utilità per l’uomo, e da quel punto, proprio l’essere umano, l’artista, dà loro nuovo vigore, risvegliandoli.

Oggetti di uso comune che non servono più l’essere umano, ma sono diventati parte integrante e viva della nostra concezione del mondo. Maisto poggia queste creazioni su scenari reali, come se tutte le componenti avessero la stessa dignità nell’essere e dell’essere vivo, non c’è differenza tra un uccello, una pianta e queste nuove creature entrate di prepotenza nel paradigma vitale di tutti noi, con una rara pulizia stilistica e maestria nell’uso dell’acquarello.

Ed una vita, per Sirelli, che si serve degli oggetti di scarto per creare robot, facendoli apparire dei robot viventi, che potrebbero essere tranquillamente contestualizzati in un universo quale potrebbe essere quello di Futurama, dei piccoli “Bender” con un’anima, un incrocio tra robot e replicanti, tra Asimov e Philip K. Dick, mastro geppetto diretto da Bloomkamp, più che attuale, ultra-attuale.

Entrambi hanno creato un mondo, un loro mondo, chi su carta chi in tre dimensioni, l’artista che si erge concettualmente a Dio minore, offrendo linfa vitale all’oggetto, alla cosa, allo scarto.

Donando alle loro creazioni un’anima, un’anima, ad oggetti inanimati. Inanimanima